Un mondo complesso, presente in ogni realtà produttiva,
con il quale è possibile interagire solo con specifiche competenze
Gli impianti e le attrezzature a pressione sono presenti diffusamente in qualsiasi contesto di tipo produttivo, dal serbatoio per aria compressa nella piccola officina meccanica al grande reattore di processo in raffineria, fino alle linee di distribuzione dei gas tecnici verso e internamente ai poli industriali.
La Direttiva 2014/68/UE (PED) fornisce l’inquadramento normativo per il progetto, la fabbricazione e il collaudo delle attrezzature a pressione commercializzate in Unione Europea.
A livello nazionale il D.M. 329/04 costituisce invece la legislazione regolamentante gli obblighi degli Utilizzatori di apparecchi a pressione, tra i quali spiccano quelli relativi alle verifiche in-service finalizzate al loro esercizio in sicurezza. A causa dell’interazione tra fluido e struttura e alle condizioni di esercizio spesso severe indotte dal tipo di servizio, gli apparecchi a pressione sono infatti da sempre oggetto di controllo, anche istituzionale.
Lo Studio Scano è in grado di fornire competenze di elevata specializzazione relative al settore delle attrezzature a pressione: dall’integrità strutturale e Fitness-For-Service, alla gestione sicura degli impianti, fino alla progettazione di nuove apparecchiature e alla ricerca scientifica in ambito nazionale e internazionale.
La metodica Fitness-For-Service o FFS – idoneità al servizio – è un approccio multidisciplinare volto a determinare in maniera razionale se un determinato componente strutturale, tipicamente in pressione, è in grado di operare in sicurezza sotto l’azione di uno o più meccanismi di danno e per quanto tempo. Il calcolo della massima pressione di lavoro ammissibile (MAWP) e della vita residua degli apparecchi in esercizio è pertanto uno dei fini primi di un assessment tipo Fitness-For-Service.
Una valutazione FFS normalmente coinvolge diverse figure professionali: tecnici esperti in Controlli Non Distruttivi (CND), laboratori e centri di controllo materiali, tecnici di processo, ingegneri specializzati nell’ambito dell’integrità strutturale e analisti FEM/FEA.
A partire dal primo standard introdotto nell’ambito petrolchimico nel 2000 (API RP 579), la metodica Fitness-For-Service si è rapidamente diffusa agli altri settori dell’industria con la pubblicazione della norma API 579-1 / ASME FFS-1, prodotta da un comitato congiunto API/ASME.
Diversi studi hanno ampiamente dimostrato come la metodica FFS sia cost-effective, nel senso che è in grado da un lato di mettere in sicurezza le attrezzature, evitando alle Aziende tutti i costi relativi a eventuali incidenti e fermi-impianto, ma anche di fornire una base razionale per la gestione degli impianti e delle manutenzioni.
Scenari tipici che possono rendere conveniente una valutazione Fitness-For-Service:
“Abbiamo riscontrato una perdita di spessore al di sotto dei limiti di progetto su un serbatoio sottoposto a verifica periodica di integrità, è possibile continuare ad esercirlo? A che condizioni? Dopo quanto dovrà essere ricontrollato?”
“Abbiamo riscontrato un difetto su una membratura in pressione, possiamo continuare ad esercirla? A che pressione massima? Per quanto tempo?”
“Una tubazione ha subito un urto meccanico particolarmente violento ed è visivamente deformata, è possibile continuare ad esercirla fino alla prossima fermata programmata?”
“Un nostro serbatoio è stato danneggiato da un incendio, possiamo rimetterlo in servizio?”
“Un surriscaldatore ha esaurito le ore di progetto per l’impiego in regime di scorrimento viscoso a caldo, è possibile estenderne la vita sicura?”
In tutti questi casi, le risposte fornite dall’analisi FFS sono in grado di pianificare razionalmente tutte le azioni volte alla manutenzione e all’esercizio sicuro degli impianti, con risparmi che possono risultare anche molto importanti.
La metodica Fitness-For-Service è anche esplicitamente prevista dalla legislazione nazionale italiana per supportare le verifiche periodiche di integrità, obbligatorie per legge per tutti quegli apparecchi rientranti nell’ambito di applicazione della stessa (D.M. 329/04 e relativa normativa di tipo tecnico UNI/TS 11325).
In Studio Scano siamo fermamente convinti che le verifiche decennali di integrità previste dal D.M. 329/04 e dal D.M. 81/08 sulle attrezzature a pressione non siano semplicemente un fardello normativo e allo stesso modo che non consistano semplicemente nell’esecuzione di “alcune spessimetrie”.
Siamo invece certi che un moderno approccio tipo Fitness-For-Service al problema, comprensivo della valutazione dei meccanismi di danno, della scelta ed esecuzione dei CND più idonei e della valutazione FFS con calcolo della vita residua secondo standard API 579-1 costituisca un valore aggiunto per le Aziende che non ricevono semplicemente “la carta dovuta per legge” ma una base dati razionale sulla quale gestire gli interventi manutentivi e le successive ispezioni.
Lo Studio Scano possiede tutte le risorse e le conoscenze tecniche per eseguire la progettazione di nuove attrezzature e impianti a pressione, utilizzando metodiche classiche by formulas o gli approcci più moderni basati sull’analisi FEM/FEA, in accordo a tutti i principali standard nazionali e internazionali (EN, ASME, AD2000, CODAP, PD5500, ecc.)
I servizi tipicamente forniti comprendono:
Lo Studio si avvale di software all’avanguardia per l’analisi e la modellazione dei sistemi a pressione:
L’analisi strutturale delle attrezzature a pressione, soprattutto quando esposte ad estreme condizioni di esercizio, richiede conoscenze ingegneristiche ultraspecialistiche e continui aggiornamenti di tipo tecnico.
Lo Studio Scano ha maturato una presenza costante nell’ambito della ricerca scientifica di settore, con pubblicazioni a livello nazionale (INAIL) e internazionale (ASME PVP), unite a importanti attività svolte in concerto con le principali istituzioni di ricerca. In particolare, con INAIL – DIT di Roma, è da anni in corso una stretta collaborazione relativa alla validazione delle procedure per la verifica a creep di componenti in pressione eserciti ad alta temperatura. Inoltre, lo Studio Scano collabora dal 2019 con l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, attraverso seminari inerenti il calcolo avanzato di attrezzature a pressione e pubblicazioni internazionali riguardanti la modellistica del creep e il suo impatto sulla vita residua dei componenti.
Elenco delle pubblicazioni: